“o’ Pizzaiuolo” di Sergio Miccù: libro dedicato ai ragazzi cresciuti tra impasti e forni.
Napoli, martedi 11 dicembre ore 18, presentato nel complesso monumentale di Santa Maria La Nova nell’ambito della manifestazione “Pizzaiuolo Stories”, il libro “O’ Pizzaiuolo” scritto da Sergio Miccu‘, presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani ( APN), edizione Gm Press.
All’evento, condotto dal giornalista Luciano Pignataro, organizzato da Squisito Eventi , per la comunicazione la giornalista Brunella Cimadomo-BC communication, sono intervenuti l’assessore al Commercio del Comune di Napoli, Rosaria Galiero , la responsabile del progetto Scegli Napoli, Flavia Sorrentino, il presidente dell’’Associazione I Sedili di Napoli , Giuseppe Serroni, l’imprenditore Antimo Caputo amministratore delegato di Mulino Caputo, Giuseppe Russo Krauss inventore di ScugnizzoNapoletano, il referente del caseificio Orchidea, Raffaele Maiello, l’azienda agricola conserviera Ciao Pomodorini , e 40 giacche bianche ovvero i pizzaioli presenti nel libro.
Un libro dedicato alla professione strettamente napoletana o’ pizzaiolo oggi “arte” riconosciuta come patrimonio dell’umanità dall’ UNESCO nel 2017. Quaranta storie a cui si affiancano volti e aneddoti di uomini e donne che sono eredi della Napoli ante guerra e quindi , pizzaioli da generazioni, ma anche di chi ci crede con passione iniziando oggi questa professione.
“C’è un ruolo che spetta ai pizzaiuoli dice Sergio Miccù dopo il riconoscimento Unesco: contribuire, aldilà degli stereotipi, alla crescita di Napoli nel mondo. “La loro arte è un bene dell’Umanità, allora quell’arte, deve servire a fare da collante alle tante straordinarie risorse della nostra terra già riconosciute come patrimonio mondiale .E’ per questo che il ricavato del libro andrà all’Associazione I Sedili di Napoli, con la quale più volte come APN abbiamo collaborato, per contribuire al restauro di una delle tante chiese abbandonate ubicate ai Decumani di Napoli, già patrimonio Unesco. Insieme al presidente dell’Associazione , Giuseppe Serroni, abbiamo individuato la chiesa Stella Maris”