Scuola : il registro del professore è in soffitta
Alessandro Zampella Docente Lingua e Letteratura Italiana , Storia, ITT Giordani-Striano
Il Registro elettronico : vizi e virtù
Il registro elettronico è lo strumento online che nelle scuole italiane ha sostituito il vecchio registro cartaceo del professore e ha affiancato il registro cartaceo di classe.
Il registro del professore era un documento sul quale ogni insegnante, per la propria materia, poteva segnare assenze e voti relativi a ogni alunno. Il registro al contempo conteneva spazi e pagine per la stesura della programmazione e degli obiettivi formativi, per riportare le lezioni e gli argomenti trattati e per annotare valutazioni complete. Gli alunni non potevano visionarlo.
Il registro di classe è invece il documento, in dotazione a ogni classe e a disposizione di tutti i docenti, sul quale vengono annotate lezioni svolte, assenze, giustificazioni, ritardi e uscite anticipate degli allievi, i compiti assegnati, i provvedimenti disciplinari e ogni altra informazione indispensabile. Per fare un esempio concreto: se un allievo si sentisse male durante la lezione e avesse bisogno di ricevere cure e necessitasse di un’ambulanza per un controllo ospedaliero, l’insegnante, oltre ad attivarsi per provvedere all’intervento interno ed esterno alla scuola, avrebbe il dovere di riportare sul registro quanto avvenuto, orari compresi. Su questo registro, infine, ogni docente deve apporre la propria firma in relazione alle proprie ore di lezione.
Gli alunni chiaramente possono visionarlo ma non modificarlo.
L’adozione del registro elettronico, prevista nel nostro paese da un decreto legge e una relativa legge di conversione dell’estate 2012, rientra in un più generale piano di dematerializzazione delle pubbliche amministrazioni e nello specifico delle procedure amministrative in materia di istruzione, università e ricerca. In realtà, a causa di diverse lacune normative ancora non colmate, il registro on line non è ancora obbligatorio nelle scuole, sebbene questo tipo di software sia presente sul mercato italiano da diversi anni, da prima dell’intervento legislativo, e sebbene la quasi totalità degli istituti scolastici lo abbia adottato.
Non esiste ovviamente un solo tipo di registro elettronico: sono disponibili tanti prodotti differenti che offrono caratteristiche diverse. È la singola istituzione scolastica a decidere di adottare questo o quel software. Sul mercato non sono pochi i registri gratuiti e/o open source (cioè modificabili da altri oltre ai creatori), anzi, spesso dimostrano di essere proprio i prodotti più agevoli da usare.
I vantaggi del registro elettronico sono evidenti:
- Dematerializzazione, e conseguenti benefici in termini ambientali e di spazio fisico utilizzato.
- Ogni docente, a meno di limitazioni previste dalle scuole (ad esempio alcuni istituti impediscono l’accesso nelle ore notturne), può controllare, verificare e/o sistemare il proprio operato ovunque e in qualsiasi momento. Non c’è più bisogno di portare con sé il registro del professore.
- Il registro elettronico incorpora molte altre funzioni che i predecessori cartacei non prevedevano: elenchi dei testi scolastici, gestione scrutini, gestione alternanza scuola-lavoro, comunicazioni, informazioni sui docenti, infografiche su classi e alunni, possibilità di condividere documenti e molto altro ancora. Le potenzialità da questo punto di vista sono enormi.
- Il registro elettronico è un programma che consente, laddove la scuola lo permetta, una presenza maggiore delle famiglie nella vita scolastica degli alunni: anche dal proprio luogo di lavoro o dal divano di casa, ogni genitore/tutore in possesso dei relativi dati d’accesso può entrare nel registro e verificare assenze e valutazioni. È una svolta non indifferente nel rapporto istituzione-docenti-famiglie. C’è solo da chiedersi quanto siano contenti gli allievi!
Gli svantaggi purtroppo non mancano:
- Non tutti gli istituti, in special modo al Sud, hanno la giusta dotazione informatica. Non sempre la connessione a internet è garantita o funziona regolarmente. Molte aule sono ancora sprovviste di Lim (la lavagna elettronica) oppure di pc e/o tablet a uso del docente. Non è raro che gli insegnanti provvedano da sé, con attrezzatura personale. È paradossale, se si considera che in alcune scuole italiane sperimentali sono già previsti dispositivi elettronici in aula per OGNI alunno.
- Il registro elettronico, come detto in precedenza, ha sostituito il vecchio registro del professore ma non quello di classe. Questo vuol dire che ogni docente, all’ingresso in aula, è tenuto a firmare e a riportare tutte le informazioni necessarie SIA sul cartaceo SIA on line. È un doppio lavoro che chiaramente richiede tempo: in media, su un’ora di lezione, una forbice tra i sette e i dieci minuti.
- A seconda del software utilizzato, il registro elettronico può essere una vera odissea: un utente alle primissime armi con informatica e tecnologia potrebbe avere molte difficoltà a raccapezzarsi con le diverse funzioni e opzioni e trascorrere diverso tempo prima di trovare ciò che desidera. E non è detto che i problemi svaniscano per gli utenti con maggiore dimestichezza. In questo senso diventano fondamentali i corsi di formazione e aggiornamento.
- Generalmente le aree riservate alle famiglie sui registri elettronici non presentano le stesse difficoltà orientative, non foss’altro perché le opzioni e le possibilità di manovra sono molto più limitate. Non sono pochi però i casi riscontrati di difficoltà nell’accesso ai registri.
Pur con notevoli ritardi sulla tabella di marcia, il registro elettronico è ormai una realtà della scuola italiana. La vera questione è uniformarne l’applicazione su tutta la penisola, per evitare, al solito, che esistano scuole di serie A e scuole di serie B.