In scena al San Ferdinando “Assunta Spina” di Salvatore di Giacomo

Al Teatro San Ferdinando dal 7 al 17 febbraio 2019

Assunta Spina – il dramma di Salvatore Di Giacomo del 1909 andato in scena la prima volta al Teatro Nuovo di Napoli lo stesso anno – incarna uno dei personaggi femminili di maggiore spessore e peso della scena del ‘900, la cui vicenda nel corso dei decenni è stata narrata a teatro, al cinema, alla radio, alla televisione e all’Opera.Per la Stagione in corso lo Stabile di Napoli-Teatro Nazionale propone dal 7 al 17 febbraio al Teatro San Ferdinando, in prima nazionale, un nuovo allestimento del testo con la regia di Pino Carbone e l’interpretazione di Chiara Baffi (nel ruolo della protagonista), Alessandra Borgia, Anna Carla Broegg, Valentina Curatoli, Renato De Simone, Claudio Di Palma, Francesca Muoio, Alfonso Postiglione, Rita Russo.
Le scene dello spettacolo sono di Luigi Ferrigno, i costumi di Annamaria Morelli, le luci di Cesare Accetta, le musiche di Marco Messina e Sacha Ricci.

La vicenda è nota: siamo a Napoli ai primi del ‘900, Assunta è un’avvenente ragazza proprietaria di una stireria. La donna ha una relazione con Michele Boccadifuoco, uomo possessivo, che per gelosia il giorno dell’onomastico di Assunta le sfregia il volto. Nonostante la donna tenti di scagionarlo, Michele viene processato e condannato a due anni da scontare nel carcere di Avellino. Pur di farlo rimanere a Napoli, Assunta cede alle avances del giovane cancelliere del tribunale, Federico Funelli, diventandone l’amante. Col passare del tempo e con il fidanzato in prigione Assunta si innamora di Federico. La sera dell’antivigilia di Natale, mentre Assunta aspetta Federico a casa, arriva a sorpresa Michele, che è stato scarcerato in anticipo. Assunta decide allora di confessare tutto a Michele, scatenando così la tragedia.

«In Assunta Spina – scrive Pino Carbone nelle note – si intrecciano molte tematiche universali, senza tempo, che ancora ci appartengono. Una di queste è la complessità, la scomodità, l’inadeguatezza della giustizia. Non a caso il testo si apre in un tribunale, dove una serie di personaggi si affannano smarriti come in un labirinto burocratico, prima che l’autore ci conduca alla quinta sezione del tribunale, dove si sta svolgendo il processo che è già il cuore della vicenda». «Sullo sfondo di tutta l’opera – prosegue il regista – la grande contraddizione di una società che si autopercepisce e si autorappresenta come matriarcale, ma si comporta nei fatti da società patriarcale. L’intenzione è quella di affrontare il testo come una tragedia classica e trattare la lingua napoletana come si tratterebbe una lingua tragica. Assunta Spina contiene le passioni assolute tipiche di ogni tragedia: il tradimento, la sopraffazione, l’onore, l’abbandono, la vendetta, il sangue, la passione, fino al sacrificio finale della protagonista, che si immola di sua volontà come capro espiatorio».

Assunta Spina
di Salvatore Di Giacomo

regia Pino Carbone

con (in o.a.). Chiara Baffi (Assunta Spina), Alessandra Borgia (Donna Emilia Forcinella), Anna Carla Broegg (Filumena e Michelina), Valentina Curatoli (Epaminonda Pesce e Olimpia), Renato De Simone (Guardia Sante Marcuso), Claudio Di Palma (Michele Boccadifuoco), Francesca Muoio (Donna Concetta e Ernestina), Alfonso Postiglione (Federigo Funelli), Rita Russo (Tina Bouquet e Rachele)
scene Luigi Ferrigno
costumi Annamaria Morelli
luci Cesare Accetta
musiche Marco Messina e Sacha Ricci
produzione Teatro Stabile di Napoli–Teatro Nazionale

Al Teatro San Ferdinando dal 7 al 17 febbraio 2019

Orario rappresentazioni
7, 8, 12 e 15 febbraio ore 21.00
9 e 16 febbraio ore 19.00
10 e 17 febbraio ore 18.00
13 e 14 febbraio ore 17.00

Info: www. teatrostabilenapoli.it