Emergenza torbidità sud pontino, Confconsumatori Latina scrive

Oggetto: emergenza torbidità sud pontino

 La scrivente associazione con riferimento all’annoso problema che affligge l’intero territorio del sud pontino (comuni di Gaeta, Formia, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Spigno Saturnia e Minturno), ed in conseguenza delle varie comunicazioni che il gestore ha inviato nel mese di novembre corrente anno, inerenti la impossibilità di utilizzare il servizio idrico per uso umano, rappresenta:

  • Tali fenomeni di torbidità si sono verificati nell’anno 2018 come da comunicazioni del gestore del 20 novembre e 15 dicembre; per l’anno 2019 come da comunicazioni del 28 maggio, 23 settembre, 3 novembre e 25 novembre. Il disagio si è protratto per diversi giorni (in particolare per novembre 2019 quasi l’intero mese) ragion per cui l’utenza si è vista privata del servizio ed il gestore non ha posto in essere alcuna misura alternativa (autobotti) costringendo la popolazione ad approvvigionarsi con acqua potabile a pagamento.
  • Nonostante le comunicazioni del gestore che hanno segnalato l’impossibilità di utilizzo del servizio per uso umano, non tutti i comuni hanno provveduto tempestivamente ad emettere le relative ordinanze e darne comunicazione alla popolazione, con possibili gravi conseguenze per la salute umana;
  • In alcuni comuni citati sono recentemente state installate le cd “casette dell’acqua” che erogano a pagamento acqua trattata, ma prelevata sempre dalla conduttura pubblica ragion per cui presumibilmente interessata dallo stesso fenomeno di torbidità;
  • La torbidità interessa da anni il solo territorio del sud pontino servito dalle sorgenti Capodacqua e Mazzoccolo mentre non si verifica in altre realtà della provincia;
  • Di recente l’amministratore delegato di Acqualatina ha dichiarato in una intervista su un quotidiano locale la circostanza che “è stata una scelta dell’ultima conferenza quadriennale dei sindaci, nel 2016, che ha approvato il piano degli investimenti della spa e che non ha voluto spingere troppo sulle tariffe della popolazione. Non ci sono grandi alternative: o aumenta la tariffa, o interviene lo Stato”, facendo chiaramente intendere che il gestore non è nelle condizioni attuali di porre in essere quanto necessario per fornire un servizio commisurato al pagato.

 

Tutto quanto premesso, si chiede ai Sindaci e al Gestore di rappresentare il motivo per cui ad oggi non si sono posti in essere accorgimenti tali da eliminare in maniera definitiva il fenomeno della torbidità persistente delle sorgenti Capodacqua e Mazzoccolo e quanto invece si intende porre in essere come interventi programmati volti a risolvere definitivamente il problema.

Si chiede inoltre perché, nonostante l’impossibilità per uso umano della risorsa idrica si sia protratta per quasi un mese, non si siano posti in essere servizi di approvvigionamento alternativo risultando essere questa anche una emergenza sanitaria di stretta competenza del Sindaci.

Si chiede ancora se è in programma la valutazione di forme di ristoro per il servizio non usufruito e comunque pagato o se l’utenza sarà costretta a subire interamente i costi del disservizio cosi come accaduto per i fenomeni di siccità dell’anno 2017 per il quale, nonostante le rassicurazioni dei sindaci coinvolti, che si erano fatti garanti nei confronti del gestore per l’approvazione di forme si ristoro, ad oggi non è stato posto essere alcunché.

Alle Autorità di controllo si richiede di verificare le eventuali mancanze nella fornitura del servizio per quanto rappresentato ed accertato provvedendo alle relative sanzioni e provvedimenti.

Certi di un cortese e solerte riscontro si inviano distinti saluti

Il responsabile provinciale

Avv. Franco Conte