“Antigone” a Sala Ichòs – dal 22 al 24 Novembre
A Sala Ichòs dal 22 al 24 novembre Ichòs Zoe Teatro presenta Antigone, regia di Salvatore Mattiello, con Giorgia Dell’Aversano, Giuseppe Giannelli, Rossella Sabatini e Ivano Salipante. Musiche originali e suoni di LA-Nu, Claudio Marino e Gino Potrano, costumi di Roberta Sorabella.
Con Antigone, Sala Ichòs comincia ufficialmente la stagione 2019/2020 e la compagnia Ichòs Zoe Teatro continua il suo discorso intorno al Segno del Mito, iniziato nel 2016/2017 con quello di Medea. Dopo “La sposa sola”, la compagnia di San Giovanni, diretta da Salvatore Mattiello, prosegue il proprio viaggio nel mondo del Tragico Greco e incontra Antigone, la giovane ribelle condannata a morte per aver disobbedito a un editto del re.
La messa in scena va pensata come il tentativo costante di “interrogare le ragioni del Mito”. La tenuta tragica del gesto compiuto da Antigone diventa il tema centrale intorno al quale monteranno gli interrogativi e le riflessioni degli attori in scena: Quale Antigone è ancora possibile oggi, in questo nostro tempo? Quello in cui viviamo adesso? E nel quale, a noi sembra veramente difficile trovarle degli interlocutori e dei riferimenti per i quali la sua vicenda possa ancora una volta valere la pena di essere rappresentata? La costruzione sulla scena sottopone Antigone alla “prova del tempo”, e tutto il lavoro di scrittura procede attraverso un complesso meccanismo di relazioni e sottrazioni: “il Tragico Greco entra costantemente in relazione con un luogo del tempo a noi più vicino, e da questo momento in poi la messa in scena procede come se ad Antigone venisse a mancare il terreno sotto i piedi, come se il Mito non fosse più in grado di restituirci ragioni forti per le quali un gesto di opposizione e resistenza al potere oggi abbia ancora senso. Così, davanti al corpo malamente sepolto di un giovane uomo ritrovato nei pressi di una scuola di San Giovanni con la bocca incerottata, l’attrice che vorrebbe interpretare Antigone pone le sue domande: Come ti chiamavi? Perché sei morto? Per cosa? Quale guerra hai combattuto? Quale governo governa la tua città? La tua Polis? Avevi un fratello un padre/fratello una madre/nonna due sorelle? Io vorrei essere tua sorella! Tua sorella Antigone! Ma quale Antigone è possibile oggi in questo nostro tempo?
Antigone – dal 22 al 24 novembre Sala Ichòs
Via Principe di Sannicandro 32/A – San Giovanni a Teduccio (NA)
Fermata metro linea 2: San Giovanni a Teduccio – Barra
Lo spazio è dotato di ampio e gratuito parcheggio.
Biglietti: intero 10 euro e ridotto 5 euro
Giorni e orari spettacolo: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 19
Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)
Sala Ichòs / Ichòs Zoe Teatro
Ieri oggi era domani.
Domani oggi sarà ieri.
È tutto qui il Tempo.
È tutto ora!
Risulta di Pensiero e nessuna Struttura.
Nessun Teatro che si dia.
Nessun Teatro qui dove siamo stati noi.
Ma uno a pochi passi da noi, di Smith, il più piccolo di noi e della nostra Opera.
Nessun albero piantato nella Terra.
Solo rami, ora e da ora.
Spezzati e spazzati via dal Vento.
Discorso mattutino all’albero Griehn.
Griehn io devo pregarla di scusarmi.
Stanotte non riuscivo a prendere sonno perché così
forte era il clamore della tempesta.
Quando guardai fuori, notai che lei vacillava
come una scimmia ubriaca. Io l’ho anche detto.
Oggi il sole giallo splende nei suoi rami nudi.
lei seguita a scuotere qualche lacrima, Griehn.
ma lei ora sa quello che lei vale.
Lei ha combattuto la battaglia più aspra della sua vita.
Gli avvoltoi (i gabbiani oggi) si sono interessati a lei.
E ora io so: solo grazie alla sua inesorabile
docilità lei oggi sta ancora in piedi.
Di fronte al suo successo, oggi penso:
non è stata una sciocchezza venire su così alto
fra casermoni d’affitto, su così alto, Griehn
che la tempesta ha su di lei solo il potere di questa notte.
B. Brecht
e io mutuando.
Di fronte al nostro insuccesso, oggi penso:
non è stata una sciocchezza stare giù così in basso
fra casermoni d’affitto di periferia, giù così in basso, Ichòs.
che la tempesta abbia su di te solo il potere di questa notte.
Oppure ti volevi spezzata?
Spazzata via dal vento fermo della inerzia?
Ancora B. Brecht
Di queste città resterà (domani) soltanto
Il Vento che le attraversa (oggi).
Essere Vento ecco, ancora, ora, domani, che di notte solletica i piedi dei dormienti e di giorno qualche volta gli attraversa le ossa.
Il Coro della Antigone di Sofocle dice:
Molte Meraviglie vi sono al mondo
Nessuna è pari all’uomo.
I Vecchi della Antigone di Brecht:
Tra quante cose esistono Terribili
Nessuna è più terribile dell’uomo.
In e per sintesi provo a dire la mia:
Tra le cose che esistono al mondo
L’uomo è la sola Smisurata.
Terribilmente e Meravigliosamente.
Terribilmente Uomo.
Meravigliosamente Umano.
Poi ci sono Altre Antigone lette e indagate.
Tra queste quella di Anouilh.
Di questa ho ricalcato dei segmenti.
Non tanti in verità.
Ma abbastanza da non potermi e volermi io attribuire il testo della nostra Antigone.
Questa mancanza di attribuzione
persino nostra a noi stessi del nostro
Teatro ne è ancora oggi la vera cifra.
Ancora oggi che siamo alle battute finali della nostra partita con il Tempo.
Con il Tempo del Teatro.
Salvatore Mattiello.
Gabriella Galbiati