“La Conchiglia” – racconto di Clara Cecchi
Inquieta, la donna passeggiava lungo la spiaggia deserta: l’estate era alla fine e troppe domande restavano ancora in sospeso, irrisolte.
La notte era tiepida e il mare calmo, anche troppo silenzioso.
Un’onda lieve le sfiorò le caviglie lasciando sulla sabbia una grossa conchiglia striata: si chinò a raccoglierla e alla luce della luna l’avvicinò all’orecchio e ascoltò, ma niente… Nemmeno la voce del mare sapeva risponderle.
D’istinto accostò le labbra e le parlò: le affidò tutti i dubbi, le paure, le mancanze e i desideri più nascosti, poi la rilanciò in acqua.
“Grazie!” sussurrò speranzosa. Riprese a camminare verso gli scogli, lo sguardo fisso sulla conchiglia che si allontanava lentamente cullata dalle onde fino a perdersi nel buio, chissà dove.
La donna distolse gli occhi e scosse la testa per l’assurdità di quel gesto che le era venuto spontaneo, eppure…perché no? Certi segni a volte giungono attraverso vie misteriose e inspiegabili con la ragione, per interpretarli bisogna affidarsi agli occhi del cuore. Il mare non l’aveva mai tradita, era un amico fidato e la sua voce era sincera.
Non le restava che aspettare.
La prossima marea, magari, le avrebbe portato le risposte di cui aveva bisogno.
Clara Cecchi