A passeggio con Luisa De Franchis
Luisa De Franchis, scrittrice e poetessa, ha pubblicato quattro raccolte di poesie – OGGI FINALMENTE HO TROVATO IL CORAGGIO, UN PO’ MARIA UN PO’ MADDALENA, AVVOLTA DA UNA RETE DI EMOZIONI, OLTRE IL MURO UN SORRISO. Collabora con le testate giornalistiche DONNA FASHION NEWS, REPORT CAMPANIA, CAPRI EVENT. Tiene corsi di scrittura creativa per ragazzi ed è docente di poesia presso l’Università Popolare di Pozzuoli.
L’intervista che segue è stata fatta in maniera estemporanea durante un incontro fortuito per le vie di Pozzuoli.
Luisa da un po’ di tempo stai insegnando poesia alla “Università Popolare” a Pozzuoli. Ci spieghi come nasce questo tuo ruolo di docente?
È nato sette anni fa per incarico istituzionale da parte del dottor Alfonso Trincone allora Assessore alla Pubblica Istruzione al Comune di Pozzuoli: dopo aver letto un mio libro, mi chiamò per sapere se ero disponibile a organizzare e coordinare un laboratorio di scrittura creativa a livello scolastico. Fu così che prese vita il concorso BRICIOLE DI EMOZIONI a cui partecipano tutte le scuole puteolane, primarie, secondarie e superiori. Da sette anni lo organizzo e presento avvalendomi di una squadra di collaboratori che mi sostengono con entusiasmo e impegno. Considera che ogni anno il carico di elaborati da esaminare è di circa seicento poesie. Un lavoro notevole ed estenuante, ma che non ci pesa!
Che cosa rappresenta per te la poesia?
Per me la poesia è vita, ossia la possibilità di poter elaborare in versi i vissuti miei e di quelle donne che decidono di raccontarmi i propri dolori, sofferenze, umiliazioni. Donne che hanno subito violenza e attraverso me trovano un canale che gli consente di liberarsi dal peso che gli grava sull’animo, rendendo pubbliche in maniera ufficiosa ma non ufficiale le loro storie di vita. Empaticamente io faccio mie le loro emozioni, trasferendole in versi in maniera tale che, leggendo poi le poesie, possano poi ritrovare se stesse nella tranquillità dell’anonimato. Una forma di resilienza: attraverso la poesia trovano il loro riscatto!
Quando nacque la tua passione per la poesia?
Sui banchi di scuola quando ero adolescente: conservo ancora i diari in cui le annotavo. Il mio primo libro di poesie raccoglie molte di queste emozioni giovanili.
Nell’area flegrea sei conosciuta e apprezzata, pur non essendo la poesia di facile approccio per il pubblico…
Io invece credo averla resa tale perché ne faccio un discorso riguardante versi sciolti con temi liberi dove i ragazzi possono spaziare, senza fossilizzarsi su un argomento specifico. E ciò non è difficile perché credo che, soprattutto oggi, i giovani abbiano desiderio e bisogno di raccontarsi. Attraverso i miei laboratori di scrittura creativa offro loro l’opportunità per farlo. Così come la stessa possibilità la concedo alle signore che partecipano ai miei corsi di poesia all’Università Popolare. Come ho già detto prima, la poesia come terapia per ritrovare se stessi!
Il tuo approccio poetico è istintivo o meditato, scrivi di getto o elabori i pensieri prima di metterli su carta?
Io scrivo dappertutto, nel senso che, seppure stessi guidando la macchina, se mi venisse un’idea, un pensiero, uno spunto mi fermo e prendo appunti su un qualsiasi pezzo di carta mi trovi in quel momento a portata di mano. A volte scrivo perfino sulle mani pur di non disperdere l’idea!
Dai una definizione alla tua poesia
Un messaggio!
Che tipo di messaggio?
Un messaggio da decifrare perché spesso nelle mie poesie credo di andare di là dalla poesia stessa. Nel senso che quello che si percepisce in maniera immediata non è realmente ciò che volevo intendere.
Significa che le tue poesie racchiudono una chiave anagogica?
Esattamente!
Tu sei appena uscita vittoriosa da un’esperienza di vita difficile: ti sei confrontata in maniera determinata e positiva con un carcinoma mammario. Pensi che la forza per superare tale scoglio senza mai cedere allo sconforto possa avertela data la tua vivacità poetica?
Assolutamente sì! Per far fronteggiare questo drago ho sfruttato tutte le mie capacità umane. Personalmente sono convinta che ognuno di noi è dotato dalla vita di un kit per contrastare le avversità che incontrerà sul proprio cammino esistenziale. Io questo kit l’ho utilizzato e potenziato. Ho avuto la fortuna di essere accompagnata da ottimismo ed energia, spostando la mia attenzione dal problema alle mie tante attività artistiche e questo ha sminuito il mostro fino a ridurlo a un topolino!
Che suggerimento daresti a quanti decidano di avvicinarsi alla poesia?
Di guardare in se stessi e con altri occhi la vita perché essa ci offre infiniti spunti per scrivere. Sta a noi cogliergli. Ad esempio, noi ora, mentre parliamo, stiamo passeggiando lungo un viale alberato. Anche le foglie di questi alberi o i fiorellini che vi spuntano possono generare emozioni. Bene, dove c’è emozione c’è poesia!
Progetti?
Per il futuro mi sento fortissima! Ho tanti progetti in pentola tra cui la pubblicazione della mia quinta raccolta di poesie per Natale.
Come donna ti senti realizzata?
Io amo la mia professione: lavoro nella direzione amministrativa di un centro di riabilitazione neuro/psicomotoria. Ho poi ho la fortuna di potermi esprimere attraverso la poesia; ho la fortuna di avere un bel compagno; ho la fortuna di avere due figli splendidi. E sono viva! Che altro potrei desiderare di più dalla vita?
Vincenzo Giarritiello