Studenti Veneziani in visita a Raggiolo per onorare Osvaldo Petricciuolo
Ideata dal maestro Osvaldo Petricciuolo per raccogliere in un’esposizione permanente buona parte della sua vasta produzione artistica, la Case d’Arte Musem Petricciuoliana si sta rivelando un importante luogo di studi per il completamento della formazione degli allievi dei licei artistici e delle accademie delle belle arti.
Situata a Raggiolo, in provincia di Arezzo, nel Casentino Toscano, a 800 mt alle falde del Pratomagno, oltre a conservare opere, bozzetti, progetti da cui si può apprezzare la potenza dell’estro artistico di Petricciuolo, la struttura è dotata di una ricca biblioteca composta da testi tecnici, spartiti e copioni teatrali essendo stato il maestro anche baritono e regista lirico, a testimonianza della versatilità artistica che lo caratterizzava.
Questa sua ecletticità, che lo incorona a pieno titolo tra gli artisti italiani contemporanei più poliedrici e fecondi vissuti tra il XX e XXI secolo, ha spinto le professoresse Lucia Guglielmi e Barbara Simoncelli dell’Istituto Artistico MARCO POLO di Venezia ad accompagnare sabato 4 maggio un gruppo di studenti a Raggiolo per visionare i bozzetti scenografici del maestro.
Giunti in pullman da Firenze dove soggiornavano, il gruppo di visitatori è stato accolto alla stazione di Bibbiena da Fiorenzo Pistolesi, sindaco dimissionario di Raggiolo, e da Laura Corazzesi, candidata sindaco con la lista civica UNITI PER ORTIGNANO/RAGGIOLO, che li hanno accompagnati in auto al paese dove li attendeva Brunilde Petricciuolo, figlia del maestro, soprintendente della Casa d’Arte e Presidente della fondazione intitolata al padre.
Dopo aver calorosamente accolto gli ospiti, la dottoressa ha tenuto un breve discorso introduttivo in cui ha spiegato ai ragazzi e alle loro accompagnatrici quanto il padre credesse nei giovani e nel valore formativo della cultura e dell’arte, spiegando il motivo per cui decise di stabilirsi proprio lì. Concludendo il suo intervento con la lettura di alcuni passi del manifesto con cui il maestro nell’aprile del 1970 a Rovaniemi in Finlandia inaugurò ufficialmente l’Iterspatium Apertum.
Terminati i convenevoli, la soprintendente ha invitato gli ospiti a infilare i guanti di lattice per sfogliare gli innumerevoli elaborati lasciati in eredità dal padre alle nuove generazioni e a quanti vogliano studiarli o semplicemente visionarli per pura curiosità.
Il rispetto con cui i ragazzi hanno maneggiato il materiale ha attestato la loro consapevolezza di avere tra le mani documenti che la professoressa Guglielmi non ha lesinato a definire “di inestimabile valore artistico e didattico”. Tesi rafforzata dalla professoressa Simoncelli la quale ha ammesso che “ la visita al museo è stata al di sopra delle mie più rosee aspettative”. Aggiungendo di non escludere di ritornarci con un altro gruppo di allievi. Magari d’estate per uno stage formativo di una settimana.
Alla domanda cosa ne pensassero di ciò che stavano visionando, i ragazzi hanno risposto di essere onorati di poter toccare con mano l’operato di un simile genio. Ammettendo di essere colpiti dalla facilità con cui il maestro spaziava dalla pittura alla scultura al canto alla regia, eccellendo in ogni campo a conferma dell’enormità del suo valore di artista.
La visita si è conclusa con un pranzo a base di pasta al forno e gateau di patate cucinati espressamente dalla padrona di casa, molto apprezzati sia dai ragazzi, che non hanno lesinato a fare il bis, sia dalle insegnanti.
Al termine, prima che andassero via, la dottoressa ha omaggiato ognuno degli ospiti con una serie di cartoline e cd del padre affinché recasse per sempre con sé il ricordo di quel momento.
Siamo certi che da lassù il Maestro avrà apprezzato, sentendosi onorato e felice!
Vincenzo Giarritiello