Non fare oggi quello che puoi fare domani
Dora Riemma- Psicologa dorariemma@hotmail.it
…non fare oggi quello che puoi fare domani, la procrastinazione.
Agosto è alle porte, lo studio e il lavoro sembrano un brutto ricordo anche se c’è ancora qualche questione in sospeso, progetti da attuare, decisioni da prendere, ma…“Se ne parla a Settembre!”.
Le tanto desiderate ferie possono diventare una scusa per non affrontare problemi attuali che ci portiamo dietro da un po’. Ma rimandare una decisione o un’azione può essere una modalità frequente, pervasiva di affrontare le situazioni. La procrastinazione è, dunque, quel comportamento che porta a rimandare intenzionalmente un’azione.
Perché si procrastina? I procrastinatori, spesso, preferiscono la gratificazione immediata derivante dall’aver rimandato, ai benefici a lungo termine derivanti all’azione compiuta. Inoltre, sembra che i procrastinatori abbiano alcune caratteristiche:
- Impulsività: preferiscono la gratificazione momentanea, presentando dunque difficoltà nella pianificazione (alcuni studi infatti mostrano una minor attivazione della corteccia prefrontale, l’area deputata alla pianificazione);
- Ricerca di emozioni forti: si tratta dei “sensation seekers”, persone che preferiscono attività poco noiose. Rimandare un’azione significa trovarsi a doverla affrontare con una pressione temporale maggiore, e l’urgenza ci attiva sicuramente di più dal punto di vista cognitivo e comportamentale;
- Perfezionismo: chi temporeggia potrebbe volerlo fare per cercare di agire nel migliore dei modi, anche per timore del giudizio degli altri, e questo è legato senza dubbio al punto successivo;
- Insicurezza: la sfiducia nelle proprie capacità decisionali e di pianificazione, il timore di disattendere le aspettative, può essere tale da portare le persone a rimandare, fin quando non sono “obbligate” ad agire.
Temporeggiare: quali conseguenze?
La procrastinazione sarebbe fonte di stress: chi temporeggia, infatti, sottovaluta le risorse temporali e cognitive, e si trova quindi ad affrontare le attività rimandate in tempi ridotti. Tutto e in fretta! Inoltre, la tendenza a procrastinare potrebbe avere ripercussioni in ambito lavorativo o relazionale: mancato raggiungimento di obiettivi lavorativi, problemi nella gestione di relazioni sentimentali, con i colleghi, ecc…minando in questo modo anche la nostra autostima e l’autoefficacia percepita.
Attraverso la psicoterapia cognitivo- comportamentale è possibile individuare e ristrutturare i pensieri su cui si basa la procrastinazione e promuovere obiettivi giornalieri in modo da inibirla.