Cibo e Bambino, manipolazione e conoscenza, un breve excursus psicopedagogico e nutrizionale nel mondo dell’ alimentazione infantile.
Dott.ssa Silvana Di Martino
Mangiare è molto più di un istinto di sopravvivenza o la soddisfazione di una necessità biologica; mangiare è rapportarsi a sé, all’altro, al cibo: mangiare è entrare in relazione.
Nella primissima infanzia, la sopravvivenza è strettamente legata alla ricerca del benessere: il processo alimentare è al centro della vita emotiva del neonato e tutto gravita attorno ad esso con le emozioni più importanti: soddisfazione, paura, rabbia. Il benessere organico che deriva dal soddisfacimento qualitativo e quantitativo della nutrizione, diviene benessere relazionale fondamentale per la costruzione della personalità dell’individuo e dell’identità sociale.
Il processo alimentare è al centro della vita emotiva di ogni neonato e tutto gravita attorno ad esso con le emozioni più importanti: soddisfazione, paura, rabbia. Il momento della “poppata” è, in questo senso, un momento di grande intimità : madre e bambino imparano a conoscersi, inizia il primo ancestrale dialogo tra i due fatto di sguardi, pause versi e sorrisi ecco la prima meravigliosa forma di relazione.
Man mano che il bambino cresce avrà la possibilità di entrare in contatto con altri cibi oltre al latte -che può considerarsi prima forma di nutrimento e di relazione sociale-. Accade infatti che, poco dopo l’inizio dello svezzamento, il bimbo inizi a provare curiosità verso i nuovi cibi assaporando diversi gusti e consistenze e cominci a “volerli toccare”.
La manipolazione del cibo incuriosisce il bambino e lo spinge maggiormente verso l’assaggio. Conoscere gli alimenti significa per il bambino fare conoscenza con l’aspetto visivo, gustativo, olfattivo e tattile del cibo. Il bambino amplia il proprio mondo gustativo e fa nuove esperienze sensoriali, supera eventuali diffidenze e accoglie meglio nuove proposte alimentari.
Attraverso l’approccio tattile e visivo con i vari cibi i bambini imparano a:
1) Percepire e riconoscere, grazie al tatto, le diverse consistenze degli alimenti
2) Percepire, riconoscere e denominare i colori dei vari alimenti, scoprendone somiglianze e differenze.
3) Conoscere le diverse tipologie del gusto: amaro, dolce, salato, aspro, intensità dei sapori, ricerca degli elementi che determinano i vari gusti.
4) Individuare ciò che piace e non piace, sapendo esprimere le proprie preferenze.
5) Imparare ad assaggiare.
6) Sviluppare le prime autonomie
Quindi cosa accade se lasciamo manipolare gli alimenti ai nostri piccoli? Li aiutiamo a scoprire il “mondo” e non solo quello alimentare. Approcciare al cibo con tutti i sensi, in particolar modo attraverso quello tattile, ha una valenza pedagogica importantissima e rappresenta un momento di “magica” libertà e creatività e … pazienza se avremo pappa un po’ ovunque, il tempo per spiegare ai cuccioli che il momento del pasto è un momento “dedicato” non tarderà ad arrivare … !
E dal punto di vista prettamente nutrizionale?
Sul sito del Ministero della Salute si trovano molte informazioni sulle pratiche ottimali di alimentazione del lattante e del bambino fino a tre anni. La premessa è che l’Unione Europea considera la nutrizione come uno dei determinanti principali della salute umana a partire dall’allattamento al seno a meno che non ci siano episodi di intolleranza o allergia al latte vaccino. Anticipare troppo lo svezzamento non conviene perché: il latte materno è l’alimento di maggiore qualità, inoltre i neonati non sono in grado di digerire tutti gli alimenti, l’assunzione di alcuni alimenti potrebbe esporre i neonati ad alcuni rischi come diarrea per la presenza di determinati patogeni, senza considerare le allergie . Ad ogni modo dopo i sei mesi il latte della mamma potrebbe non essere più sufficiente ed allora si introduce l’alimentazione complementare fino al primo anno di età. Quindi si passa ad un’alimentazione semi-solida e solida seguendo i gusti del bambino e le tradizioni di famiglia. Da preferire vegetali cotti, banana pera e mela grattugiata e crema di riso aggiunta nel latte, riso e carne bianca debitamente passata. Dopo i 7 mesi si possono introdurre anche i cereali leggendo bene le etichette e dopo il 1 anno di vita praticamente tutto, in modo che il bambino si alimenti in modo equilibrato!!