Il Coming Out dei Genitori

 

Manlio Converti  Psichiatra Presidente AMIGAY

 

Generalmente si parla del Coming Out delle persone Omosessuali o Transessuali in famiglia. Oggi invece, per inaugurare questa sezione, parleremo del punto di vista dei Genitori delle persone LGBT e del loro Coming Out.

COMING OUT

Il termine significa “uscire fuori dall’armadio” (coming out from the closet) ed è rimasto di voga dopo i moti di Stonewall e le rivendicazioni politiche di Stuart Milk negli anni settanta. In Italia la classe politica e culturale di quegli anni rimase molto lontana da queste tematiche, tranne rare affermazioni del gruppo radicale del FUORI. Solo dopo la tragedia dell’AIDS, negli anni 80, si sono fondate le prime associazioni LGBT e sono iniziate le manifestazioni di Coming Out in pubblico note come Gaypride o più correttamente Pride (Orgoglio di essere sé stessi, GAY Good As You).

I GENITORI di fronte al COMING OUT

Il Coming Out più difficile e più importante è quello che si svolte in famiglia, soprattutto verso i genitori, perché questo modifica radicalmente la prospettiva delle relazioni e le proiezioni dei genitori sui figli. L’idea che i figli possano essere LGBT (in quota variabile dal 3 al 10% almeno) al momento non è presa ancora seriamente in conto e le reazioni nel merito sono le più diversificate.

IL COMING OUT dei GENITORI LGBT

Esiste la possibilità che a fare il Coming Out, nel senso di dichiarare di essere Omosessuale o Transessuale, sia proprio il genitore, il che trasforma in modo ancora più radicale l’assetto familiare, dal momento che questo evento implica spesso, ma non necessariamente, la rottura della coppia genitoriale per separazione o divorzio. Questo è accaduto soprattutto nella fase di passaggio dalla totale invisibilità sociale, che obbligava tutti al matrimonio ed alla riproduzione, appunto a quella del Coming Out. Col passare del tempo le persone LGBT sposano solamente chi amano davvero, soprattutto adesso che c’è la legge sulle Unioni Civili. Esistono tuttavia le persone Bisessuali e Pansessuali, che amano sia gli uomini, sia le donne (bisessuali), oppure sia le persone che stanno bene col proprio sesso (cisgender), sia le persone transgender (pansessuali). Queste ovviamente continueranno a vivere in qualche modo una vita più complessa della maggioranza.

IL COMING OUT dei GENITORI di adolescenti LGBT

Il Coming Out si svolge sempre più spesso durante l’adolescenza o addirittura l’infanzia (soprattutto per i minori Gender Variant, cioè quelli che “dicono” di essere del sesso opposto). A questo punto i genitori devono a loro volta fare Coming Out. Non si parla ovviamente solo del confrontarsi emotivamente con il proprio genere ed il proprio orientamento sessuale. Non parliamo neanche solo dei fantasmi persecutori o colpevolizzanti che è possibile che si attivino nei genitori che considerino ancora l’omosessualità o il transgenderismo una malattia, un peccato o un difetto. Queste persone vanno accolte e rassicurate, da parte dei figli e delle figure professionali istituzionali (insegnanti, medici, infermieri, assistenti sociali, psicologi, religiosi, tutori, allenatori sportivi…).

IL COMING OUT dei Genitori verso ALTRI PARENTI, COLLEGHI e CONOSCENTI

Quello che vogliamo stressare è il fatto che avere un figlio o una figlia LGBT implica per i genitori dovere essere nella necessità di fare a loro volta Coming Out rispetto a questa relazione nei confronti di altri parenti, colleghi, conoscenti, vicini di casa, negozianti ecc.

Più piccolo è il centro in cui si vive o maggiori sono le relazioni interpersonali dei genitori o del nucleo familiare, più importante sarà affrontare questo punto, ricordandosi che anche questo è un Coming Out, che implica tutte le proprie difficoltà e vantaggi, a seconda di quanto tempo si aspetti a farlo.

IL COMING OUT PRECOCE è un VANTAGGIO SOCIALE e PSICOLOGICO

Anche per i genitori, fare Coming Out con parenti, colleghi e conoscenti, può sembrare difficile, ma prima si affronta con ORGOGLIO (Pride) questo meccanismo, generalmente sottovalutato, prima le relazioni diventeranno sincere, sicure, forti e implicheranno un miglioramento della propria condizione sociale e psicologica. Il vantaggio principale, ovviamente, sarà per i figli LGBT perché è il sostegno dato dai propri genitori quello che li garantisce maggiormente dalle conseguenze dell’omofobia, lesbofobia, misoginia e transfobia che li possono circondare ed avvilire. Il sostegno è necessario anche per evitare il fenomeno dell’omofobia interiorizzata, cioè della persecuzione che ci si autoinfligge fino alla comparsa in modo maggiore di alcune patologie ansioso depressive, come i DCA o l’abuso di sostanze e perfino il suicidio in alcuni, anzi troppi, casi.

IL COMING OUT dei GENITORI aiuta i GENITORI

Ovviamente lo stesso pericolo di autoinfliggersi sofferenza e sensi di colpa, grava sui genitori. Fare Coming Out permetterà loro di uscire da questi meccanismi patologici e garantire a sé stessi una vita relazionale sana e sincera,  ma soprattutto una vita psicologica felice e serena.

Non possiamo nasconderci che i genitori dovranno affrontare i propri pregiudizi da un vertice diverso, avendo magari avuto comportamenti omofobi, lesbofobi e transfobi fino a quel momento. Essere orgogliosi di avere un figlio o una figlia LGBT per queste persone sarà più difficile. In qualche modo, sconteranno su sé stessi il male che hanno fatto ad altre persone LGBT.

L’importante è che anche questi genitori capiscano che essere ORGOGLIOSI di avere dei figli LGBT è quello che li rende davvero, da quel momento in poi, dei genitori competenti ed amorevoli, adeguati e sinceri, esattamente nello stesso modo rispetto a tutti gli altri figli e figlie.